Spirali e luci: l’arte come percorso iniziatico Il concetto di luce rievoca inevitabilmente nelle nostre menti qualcosa di divino, una dimensione che va oltre la realtà contingente. La luce, in questa prospettiva, è la manifestazione di una condizione di essenzialità e immutabilità, che trova un calzante esempio nell’idea espressa da Dante nella mistica visione dell’infinita manifestazione della gloria di Dio. La coscienza illuminata è la condizione di superiorità di cui godono le figure dei grandi maestri spirituali. A livello semantico la forma della spirale è un simbolo antichissimo, che ricalca misteriosamente la forma e il moto delle galassie. La spirale logaritmica è presente in ogni elemento della natura, dai fiori agli animali, fino alle ossa umane. Essa è da leggersi in stretto riferimento al labirinto, già inciso sulle rocce dai primitivi in cerchi concentrici, il medesimo che ritroviamo nelle immense cattedrali gotiche. Il simbolo cosmico della spirale concretizza il concetto di iniziazione, ossia la volontà di compiere un lungo percorso che porterà infine alla crescita interiore, e dunque al raggiungimento della luce intellettuale. L’arte ha il potere di dare una forma a questo percorso, la spirale ha infatti in sé i caratteri intrinseci di movimento: partendo da un centro si espande nel tempo, nello spazio e nelle dimensioni dell’invisibile. Le opere di questo gruppo di artisti mostrano la loro forza introspettiva, in quanto testimoni del processo di trasformazione in atto. Le vibrazioni armoniose che irradiano le loro creazioni hanno il preciso compito di dipanare le ombre scure della violenza, dell’egoismo e dell’indifferenza. Ognuno di loro ha elaborato, attraverso la ricerca in scambievole sovrapposizione ad un percorso iniziatico, gli strumenti attraverso cui esprimere questa intenzionalità. Miriam Giustizieri